lunedì 8 ottobre 2012

Il flop dei Fantastici Cinque

I cinque re amorrei: un quintetto
che ha fatto flop in una sola giornata
Non so se i cinque re amorrei Adoni-Zedek, Oam, Piream, Iafia e Debir, a capo di altrettante città (Gerusalemme, Ebron, Iarmut, Lachis e Eglon), fossero dichiaratamente gay o grandi esperti di stile e buone maniere come i Fantastici Cinque.
Certo è che se il quintetto del programma di La7 ha avuto una sopravvivenza televisiva piuttosto limitata (appena un paio di stagioni, dal 2003 al 2004), il quintetto amorreo si è reso protagonista di un flop ben più immediato e clamoroso, raccontato al capitolo 10 del libro di Giosuè.
Ignoro se i cinque re ne sapessero qualcosa di bon ton e carinerie, dicevo; risulta invece subito lampante che, quanto a strategia bellica e valutazione dell'avversario, non ne capiscono un'emerita mazza. Solo a degli sprovveduti, infatti, può venire in mente di andare ad attaccare gli abitanti di Gabaon, che molto più saggiamente hanno deciso di allearsi con Giosuè e il popolo israelita, protetto da un certo Signore che ha ampiamente dimostrato di poter distruggere ogni avversario. L'esito della battaglia - va da sé - non è mai in discussione. E Dio, come ormai d'abitudine, ci mette del suo con quel tantinello di crudeltà tipica del gatto che gioca con il topo.
"Quando gli amorrei fuggivano lungo la discesa di Bet-Oron, il Signore fece cadere su di loro chicchi di grandine grossi come sassi, fin quando non arrivarono ad Azeka. Ne uccise più la grandine che la spada degli israeliti".
Tanto per prolungare il divertimento, Giosuè pensa bene di chiedere un altro aiutino miracoloso: "Sole, fermati su Gabaon!". Detto fatto, la luce del giorno continua a splendere per molte ore, in modo da consentire agli israeliti di proseguire a piacere la mattanza.
I (mica tanto) Fantastici Cinque tentano disperatamente di nascondersi infilandosi in una grotta a Makkeda. Giosuè, avvisato dai suoi soldati, fa chiudere l'ingresso della grotta con svariati macigni, mette un manipolo di uomini a piantonare il posto, e poi se ne va bel bello a sterminare un altro po' di amorrei. Di ritorno alla grotta, chiude in bellezza questa lunga giornata di allegro massacro. "I cinque re [...] furono trascinati fuori e condotti da Giosuè. Egli fece radunare tutti gli israeliti e ordinò ai comandanti che lo avevano seguito in guerra: "Venite vicino e calpestate questi re! Passate sul loro collo!". Così fecero".
No, non è ancora finita. "Poi uccise i cinque re. Fece appendere i loro cadaveri a cinque alberi e li lasciò appesi là fino a sera. Al tramonto Giosuè comandò di toglierli dagli alberi e di gettarli nella grotta dove erano andati a nascondersi. L'entrata della caverna fu chiusa con un mucchio di pietre. Quel mucchio è ancora là".
Prima considerazione: questa zona della Palestina è piena di mucchi di pietre (ricordate cos'era successo ad Ai e allo sciagurato Acan?). Se passate di là, state attenti a non inciampare.
Seconda considerazione: tutti i quintetti non sono destinati a lunga fortuna. Qualche anno per i Take That e le Spice Girls, ancora meno per i Back Street Boys o i Five. Ma i Fantastici Cinque (gli amorrei, non quelli di La7) sono di certo il quintetto meno longevo e più sfigato della storia.

Nessun commento:

Posta un commento

Di' la tua!