giovedì 10 gennaio 2013

Girl Power/2: Kill Bill

Giaele, più spietata di Uma
Dov’eravamo rimasti?
La Giudice Debora sta guidando alla liberazione Israele dalla schiavitù patita per vent’anni sotto il re Iabin (Giudici, capitolo 4).
L'esercito del re, guidato dal comandante Sisara, è sterminato come da copione dalle truppe israelite assiste dal Signore: il loro capitano si chiama Barak, ed è verosimilmente abbronzato come Obama.
Il comandante nemico fugge cercando di salvare la pellaccia: spera di trovare riparo nella tenda di Eber il Kenita, che in teoria è alleato del suo re, Iabin.
Lo accoglie la moglie di Eber, Giaele: "Fermati! Fermati qui da me! Non aver paura".
"Egli entrò nella tenda e lei lo coprì con un tappeto. [...] Lui le disse ancora: Stai davanti alla tenda; se ti domandano 'c'è qualcuno?', tu rispondi di no".
Chissà perché, non ho un buon presentimento.
"Sisara era molto stanco e si addormentò subito".
Mi sa che ce lo siamo giocati.
"Allora Giaele tolse un picchetto dalla tenda, prese in mano un martello e si avvicinò a Sisara senza far rumore. Gli conficcò nella tempia il picchetto, ma così forte che rimase piantato anche in terra".
Gli avrà mica fatto male ? – involontariamente, ben s’intende.
"Sisara passò dal sonno alla morte".
Ah, ecco, mi pareva.
Quindi, con tranquillità glaciale, la donna esce a cercare Barak: "Vieni, ti farò vedere l'uomo che cerchi".
"Sisara era steso a terra, morto, con il picchetto piantato nella tempia".
Strano che non si fosse spostato.
La spietata Beatrix/Uma Thurman di Kill Bill le fa un baffo: con Giaele, è Girl Power al cubo.

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